Violenze negli asili afgani

Riceviamo il comunica stampa del CISDA, Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afgane ONLUS, per i soprusi che si stanno verificando a Kabul in asili gestiti da ong internazionali.

COMUNICATO STAMPA
Incursione armata nell’orfanotrofio di AFCECO, Kabul

Martedì 20 settembre alcuni parlamentari afghani accompagnati da diverse guardie del corpo armate hanno organizzato un’incursione nei locali dell’orfanotrofio Mehan di AFCECO (www.afceco.org), a Kabul, uno dei pochi luoghi in cui i bambini ospitati vivono dignitosamente, in un ambiente pulito e accogliente, andando a scuola, studiando musica e danza, imparando inglese, organizzando addirittura una squadra di calcio femminile.
Queste persone hanno minacciato e interrogato armi in pugno i bambini sino a farli piangere, terrorizzando il personale femminile presente in quel momento.
Le ridicole accuse, mosse con violenza in primo luogo dalla parlamentare Razia Sadat Mangal, ma anche dai parlamentari Najia Orgonwal e Kamal Nasir Osuli, muovevano il sospetto che il centro fosse “un bordello frequentato da occidentali”, “una missione attiva nella conversione dei bambini al cristianesimo”. Venivano anche poste domande sulle ragioni per cui viene insegnata musica e sulla cifra “molto alta” spesa per i bambini.
“Purtroppo”, denuncia AFCECO, “l’attacco è arrivato non dai talebani ma direttamente dalle istituzioni afghane”. “Perché”, prosegue il comunicato di AFCECO, “con tutti i problemi che ha il paese si spendono soldi ed energie per dare battaglia a degli orfani il cui solo crimine è il fatto di poter vivere in un luogo sicuro dove ricevono, cure, istruzione e affetto?”.
AFCECO, che gestisce diversi altri orfanotrofi sia a Kabul che in altre città afghane è una ong sostenuta anche da diverse organizzazioni e istituzioni italiane (Liberi Pensieri di San Giuliano Milanese, CISDA, Insieme si Può di Belluno, la Provincia di Trento ecc.) e statunitensi (USAID, Asia Foundation, Afghan Women’s Misson ecc.), conosciuta e apprezzata anche dai responsabili della cooperazione italiana in Afghanistan.

29 settembre 2011

Riportiamo poi la lettera con l'appello disperato della ong AFCECO. Il clima di convivenza a Kabul è molto compromesso dalla corruzione che dilaga in ogni piega della società e che vede con sospetto ogni attività da parte di europei e americani. Ritirare le forze armate, pomposamente dette "di pace" è forse l'unica via possibile. Subito!


Cari amici e sostenitori di AFCECO,
è nostro dovere informarvi di un episodio che merita tutta la nostra attenzione; dovremmo forse lavorare insieme per fare tutto il possibile affinché incidenti di questo tipo non si ripetano più. 

Martedì 20 settembre, AFCECO è stata ancora una volta il bersaglio di un’ostilità inspiegabile, che arriva non da insorgenti o taleban ma da autorità istituzionali interne alla nostra società civile. Alcuni membri del Parlamento afghano, accompagnati da guardie armate, hanno fatto irruzione nel nostro New Learning Center, approfittando di un’auto che stava uscendo dal cancello. Questi individui sono arrivati senza preavviso, minacciando, accusando e brandendo fucili. Il livello d’intimidazione era tale da sembrare quasi un'operazione militare contro una centrale di Al Qaeda nel cuore della notte. Le sole a fronteggiare questa violenta intrusione sono state le responsabili dell'accoglienza e della biblioteca del centro. 

I parlamentari sono entrati immaginando di vedere (così si sono espressi) “un bordello frequentato da occidentali che volevano approfittare dei bambini, oppure una missione attiva nella conversione dei bambini al cristianesimo”. Questo attacco è nato soprattutto dalle accuse di una parlamentare, Razia Sadat Mangal, che abita nei pressi del New Learning Center e che ha basato le sue accuse esclusivamente su “avvistamenti di occidentali che vanno e vengono”.
Gli unici “criminali occidentali” che frequentano il nostro centro sono in realtà i pochi volontari che insegnano la lingua inglese, giornalisti e rappresentanti di USAID, dell’ong Asia Foundation e alcuni funzionari delle Ambasciate statunitense e britannica. Va ricordato che la signora Mangal aveva tentato di entrare a sorpresa nel centro la settimana precedente, sempre accompagnata da guardie armate, ma non le è stato consentito perché nessuno può entrare nel nostro centro senza autorizzazione. Alla signora Mangal è stato detto che nel centro non c’era nulla da nascondere ed è stata invitata a prendere accordi per organizzare una visita di tutte le attività che AFCECO porta avanti.
Infastidita dalla risposta e senza prendere nemmeno in considerazione l’idea di richiedere un’autorizzazione per entrare, la signora Mangal ha costruito queste accuse ridicole, reclutando altri parlamentari e decidendo di entrare nel centro con le sue modalità.
È difficile spiegare il livello d’intimidazione che questi malfattori hanno rivolto al nostro staff! Altri parlamentari che facevano parte del gruppo erano Najia Orgonwal e Kamal Nasir Osuli che si è distinto per livore e aggressività. Sebbene alla fine della loro minuziosa indagine (fatta come se avessero un mandato d’arresto nei confronti del nostro direttore operativo) siano stati trovati soltanto libri scolastici, computer, strumenti musicali e lavagne le accuse rivolte erano di questo tenore: “Perché insegnate musica?”, “Perché spendete tanti soldi per questi bambini?”.
Alla fine queste persone hanno preteso di vedere uno degli orfanotrofi e hanno fatto il loro ingresso nell’orfanotrofio Mehan armati, questa volta terrorizzando i bambini. Una delle nostre bambine è stata interrogata fino alle lacrime. È importante che immaginiate il modo in cui questo sedicente “comitato di esame” abbia eseguito “il suo dovere”. Pensate a un’irruzione di guardie armate che urlavano ordini e insulti. Alla fine, questi assalitori hanno potuto soltanto minacciare di trascinarmi in Parlamento per rispondere delle attività di AFCECO. Il nostro staff ha riferito che alcuni di coloro che hanno svolto gli interrogatori (che non sono i parlamentari citati sopra) erano visibilmente imbarazzati.
Molte sono le questioni che pone un’azione di questo genere, ma la domanda principale è perché, con tutti problemi che deve affrontare l’Afghanistan, ci sono membri del Parlamento che usano tempo, energie e risorse per accanirsi contro degli orfani il cui unico crimine è quello di vivere in un posto sicuro, dove possono avere cure, istruzione e l’affetto dei loro compagni? Immaginiamo che, in parte, alcune persone vogliano cercare di creare l’“evento scandaloso” per mettersi in mostra e salire qualche gradino nel gradimento del governo. Ma pensiamo soprattutto che la prima battaglia sociale da portare avanti in Afghanistan sia quella di far accettare l’idea che ragazze e bambine abbiano diritto a istruirsi come i maschi, e che sia consentito loro di imparare qualcosa di universale come la musica o suonare un pianoforte.
AFCECO è una ong afghana legalmente registrata e ha le carte in regola per gestire i suoi orfanotrofi, per sorvegliare i bambini e per raccogliere i fondi necessari per le sue attività, senza aver bisogno di battersi per avere legittimazione. Quello che facciamo è semplice, limpido e non ideologico: le parole migliori per definire il nostro lavoro sono quelle di Brian Williams, di NBC News, che ha detto che l’orfanotrofio di AFCECO è un “porto sicuro” per i bambini più bisognosi.
I bambini sono stanchi di ricevere attacchi di questo genere. In altre occasioni, negli anni passati, abbiamo dovuto far fronte a casi simili: interrogatori offensivi e brutali da parte di agenti dell'intelligence e campagne diffamatorie da parte di media privati. Ma questa volta i malfattori si sono introdotti nella nostra casa e hanno spaventato i nostri bambini direttamente. Non abbiamo intenzione di accettare questa situazione e chiediamo, in nome della decenza e della democrazia, che i responsabili di tutto questo siano chiamati a rispondere delle loro azioni. Sarebbe un passo importante che queste persone chiedessero scusa direttamente ai bambini e facessero ammenda.
Vi informiamo di questo incidente perché siamo una grande famiglia. Sappiamo che non avete grandi poteri, ma apprezzeremo le azioni di tutti coloro che saranno in grado di esercitare pressioni in modo costruttivo.
Grazie fin d’ora per il vostro sostegno e la vostra solidarietà

Andeisha

Terremoto in Turchia



Vogliamo divulgare l'appello dell'Associazione Europa Levante, per la città di Van, capitale del Kurdistan turco, e per tutta l'Anatolia devastata dal fortissimo terremoto il 23 ottobre.
Si stimano ad oggi 570 vittime e 2500 feriti, interi villaggi crollati e una temperatura di 10 gradi a mezzogiorno.


Di seguito l'appello con la richiesta di aiuto:

"La città di Van ed i suoi dintorni, nella regione curda della Turchia, sono stati colpiti domenica da un terremoto devastante che ha causato centinaia di morti e di dispersi, migliaia di feriti, distruzioni di interi quartieri e villaggi e di beni di grande valore storico ed archeologico (Van era l’antica capitale del regno degli Urartu nell’11 secolo a. C.).
Le condizioni della popolazione, che vivono in un’area estremamente povera, sono disperate. C’è bisogno di interventi urgenti per sostenere i soccorsi e assistere gli abitanti; occorre attivare forme di solidarietà e di cooperazione per aiutare la città e la regione in questa drammatica emergenza. Moltissime sono le richieste di aiuto che ci arrivano dalla popolazione e dalle associazioni della società civile della città.

Per offrire immediatamente un aiuto è possibile contribuire con un versamento sul conto corrente bancario intestato all’Associazione EUROPA LEVANTE, che sta organizzando prime forme di sostegno alla popolazione in collaborazione con VAN DER ( Associazione per la lotta contro la povertà e per lo sviluppo sostenibile) e con il patrocinio del Comune di Van. "

Per il versamento i dati da utilizzare sono i seguenti:
Associazione Europa Levante
Banca Popolare di Sondrio
Codice IBAN: IT13 G056 9603 2000 0000 8838 X21
Codice BIC/SWIFT: POSOIT22

Ultimi appuntamenti con "Segnali di Pace"

Sabato 22 ottobre alle ore 21,00, Nedda Alberghini Po condurrà la conferenza dal titolo "Il cammino non violento delle donne: da vittime a protagoniste" presso il teatro comunale di Castello d'Argile BO.
Domenica 23 ottobre alle ore 16,00, a San Giovanni in Persiceto presso la sala dell'affresco del Chiostro di San Francesco in Piazza Carducci 9, proiezione del documentario pluripremiato "Come un uomo sulla terra" di Andrea Segrè e Dagmawi Ymer.
Iniziativa in collaborazione con Amnesty Internationale e l'Associazione "Bambini nel deserto".

Si segnala anche il seminario "Donne al centro dello sviluppo, raccontarsi attraverso il lavoro" che si terrà sabato 22 ottobre alle ore 9 presso il teatro comunale "Alice Zeppilli" di Pieve di Cento.

A Bologna cerimonia d'onore per Patricia Troncoso


Sabato 15 ottobre alle ore 10.30 a Palazzo Malvezzi, sede della Provincia di Bologna, si è tenuta la cerimonia d'onore per l'assegnazione del premio "Daniele - Case degli Angeli" 2011, quinta edizione.
Ha condotto la cerimonia Anna Maria Cremonini, giornalista della testa regionale di RAI 3.
La sedia vuota con la bandiera Mapuche è simbolica della condizione di prigionera politica di PAtricia Troncoso. Ha ritirato il premio in sua vece il dirigente della comunità del movimento Josè Belisario Llanquileo Antileo, 32 anni, che ha scontato anni di carcere per le medesime accuse di terrorismo di Patricia.
Nella foto il momento della premiazione. Da sinistra: Fortunato Po e Nedda Alberghini de "Le case degli Angeli" Josè Belisario Llanquileo Antileo, la presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti e il consigliere del Comune di Bologna Leonardo Luis Barcelò Lizana, fuggito dal Cile nel 1974 al tempo della dittatura di Pinochet.
Per l'occasione è stata realizzata una intervista a Patricia Troncoso via skype di David Monticelli, che ha curato anche il montaggio del video, con la traduzione di Raquel Garcia Prieto.
Questo è un importante documento di una forza dirompente, supera il normale sentire della cultura occidentale e ci da le chiavi per una diversa soluzione alla crisi contemporanea.

La lotta pacifica dei Mapuche nel Cile oggi

Nell'ambito di Segnali di pace e con il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia di Bologna e Comune di Bologna, Sabato 15 ottobre 2011 alle ore 10,30 presso Palazzo Malvezzi, sala Consiliare della Provincia di Bologna si terrà il Premio Internazionale "Daniele - Case degli Angeli" - quinta edizione. conferito a Patricia Troncoso Robles, prigioniera politica Mapuche. Essendo Patricia Troncoso prigioniera politica nel suo paese, ritirerà il premio in sua vece Josè Belisario Llanquileo Antileo, 31 anni, che ha già scontato diversi anni di prigione con l’accusa di "associazione terroristica". La legge antiterrorismo risalente alla dittatura militare di Pinochet, è invocata per giudicare le azioni non violente degli attivisti Mapuche che rivendicano la terra dei loro antenati, oggi duramente spogliate dalle grandi multinazionali del legname, dell'acqua e minerarie.
Josè Belisario farà tappa a Ferrara e a Cento (Fe) dove incontrerà gli studenti delle scuole superiori. A Cento inoltre sarà il testimone di una serata dedicata per conoscere la lotta non-violenta del popolo Mapuche, presso il Palazzo del Governatore, sala Zarri, Venerdì 14 ottobre alle ore 21.
Rimarrà in Europa altre 7 settimane per portare la sua testimonianza in diversi paesi, dal Portogallo alla Svezia.

Il Nobel a tre grandi donne
















Non poteva arrivare in un momento migliore il riconoscimento del maggiore premio mondiale, il Nobel per la pace, assegnato a tre donne donne.

Momento migliore perchè è il mese di "Segnali di pace", il ciclo di iniziative e di eventi al quale dà un suo notevole contributo l'Associazione "Le Case degli Angeli di Daniele", quest'anno dedicato proprio alla "non-violenza", cioè le risposte della società civile ad aberrazioni ed orrori.
Si tratta della presidente della Liberia Ellen Johnson Sirleaf, prima donna presidente di uno stato africano; la connazionale Leymah Gbowee promotrice dello "sciopero del sesso", se i figli nascono dal rapporto sessuale e poi devono essere mandati in guerra a morire, tanto vale evitare di accoppiarsi, il dolore è senz'altro minore; la yemenita Tawakkul Karman, "la giornalista libera", 32 anni e fondatrice della associazione "Giornaliste senza catene" che ha avuto un ruolo di riferimento nella stagione di proteste che anche uno stato chiuso come lo Yemen ha attraversato. La notizia recente è che forse finalmente il Presidente Saleh si dimetterà.































Maccheroni e dignità: le donne di Bosnia

Lunedi 10 ottobre alle ore 16,30 presso la Sala Consiliare del Comune di Pieve di Cento, Piazza Andrea Costa, si terra la conferenza sul ruolo delle donne nella riconciliazione della Bosnia di oggi.
Introdotta dalla Presidente de "Le Case degli Angeli" Nedda Alberghini, interverranno Laura Pozzoli, Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Pieve di Cento, Silvia Pinardi, Presidente della Libera Università e Manuela Calzolari di Amnesty International.
Per l'occasione verrà proiettato il filmato - documento girato a giugno 2010 in occasione del viaggio in Bosnia con una delegazione istituzionale composta da rappresentanti de "Case degli Angeli", Comune di Ferrara, Comune di Pieve di Cento, Comune di San Felice sul Panaro.

Lunedi 10 Ottobre: maccheroni e dignità a Pieve di Cento

Le iniziative della Associazione "Le Case degli Angeli di Daniele" all'interno di "Segnali di Pace" sono già entrate nel vivo. Si è partito con "Ni una Mas" a San Giovanni in Persiceto, che ha ripercorso la lotta di Marisela Ortiz Rivera contro il femminicidio di Ciudad Juarez in Messico.
Lunedi 10 Ottobre alle ore 16,30, presso la sala consigliare di Pieve di Cento in piazza Andrea Costa, si prosegue con la conferenza "Maccheroni e dignità: le donne della Bosnia e l'utopia della nonviolenza" che ripercorrà l'esperienza coraggiosa delle "madri di Srebrenica" di superare il trauma della guerra e ridare una speranza di sopravvivenza attraverso l'attività di un pastificio artigianale.
I prossimi appuntamenti preparati dalle "Case degli Angeli" saranno:
- Mercoledi 19 Ottobre, alle ore 16,30 a Bologna presso il dipartimento di Filologia Classica in via Zamboni 32, "Verba Manent: le parole restano", una risposta alla violenza verbale.
- Giovedì 20 Ottobre, alle 20,45 presso la Sala consigliare di San Pietro in Casale, via Matteotti 154, conferenza dal titolo "Dialogo fra i popoli per una nuova umanità", conferenza multimediale con proiezioni e performance teatrali.
- Sabato 22 Ottobre ore 21,00 presso il Teatro Comunale di Castello d'Argile in via Matteotti, 2 - Conferenza multimediale dal titolo "Il cammino nonviolento delle donne: da vittime a protagoniste della rinascita".
- Domenica 23 Ottobre ore 16,00, a San Giovanni in Persiceto presso la sala dell'affresco del chiostro di San Francesco, proiezione del film-documentario "Come un uomo sulla terra", patrocinato da Amnesty International che racconta cosa si nasconde dietro gli accordi con la Libia.
Ma soprattutto sarà importante la giornata di sabato 15 ottobre perchè alle ore 10,30 presso la Sala del Consiglo della Provincia di Bologna, via Zamboni 13, verrà assegnato il premio internazionale "Daniele -Case degli Angeli" a Patricia Troncoso Robles, prigioniera politica MApuche. Ritirerà il premio Josè Belisario Antileo Llanquileo.