John Mapliza, da Reggio Emilia per la pace in Congo

E' magrissimo ma ha una energia potente che coinvolge e dimostra molto meno dei suoi 42 anni. E' John Mpaliza, ingegnere che da 18 anni vive a Reggio Emilia, sua seconda patria. Nato nella Repubblica Democratica del Congo, ex Zaire ed ex Congo Belga, è fuggito nel 1994 per ragioni politiche. Da tre anni a questa parte ha deciso di fare qualcosa per il suo paese e ha scelto di camminare. Camminare per ricordarci che il Congo è pieno di profughi che a piedi percorrono centinaia di chilometri in fuga dai luoghi della guerra; e poi, in una accezione positiva, il camminare ha in sè il valoer della lentezza che ti permette l'incontro con gente sempre diversa con la quale scambiare parole. Marciare per sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni politiche per aprire uno sguardo su una parte di mondo dove i diritti umani non hanno significato. Se da un lato la Rep.Dem. del Congo è un paese immenso e pieno di ricchezze, oro, diamanti, metalli e coltan, sulle quali le grandi multinazionali fanno affari d'oro con la complicità ignobile del Ruanda, dall'altro la popolazione non gode di tanta ricchezza: sfruttamento del lavoro minorile, stupri alle donne di tutte le età, guerre e massacri sopratutto nella zona dei grandi laghi dove le bande competono per il controllo del territorio.

In marcia per il Congo

Verrà presentata sabato 28 Luglio alle ore 19,30 a Reggio Emilia la marcia per la pace in Congo RD di John Mpaliza.
Egli percorrerà a piedi i 1600 km che dividono Reggio Emilia e Bruxelles per cercare di sensibilizzare l'opinione pubblica occidentale dei gravi crimini che si consumano nella Repubblica Democratica del Congo come lo sfruttamento dei bambini nel lavoro e nelle milizie, abusi sessuali e sevizie sulle donne e guerre senza fine fra ribelli ed esercito regolare che costringono migliaia di profughi a fuggire.
Questa marcia nasce dalla volontà di John Mpaliza, congolese di nascita ma che da 18 anni risiede a Reggio Emilia, a scoperchiare l'indifferenza dell'occidente verso il suo paese natale.
La marcia di Mpaliza si può seguire su facebook oppure http://www.peacewalkingman.org/

Nuova veste del sito

Ci si sarà già accordi che il sito delle "Case di Daniele" si è rinnovato. Si è voluto rendere più agevole la visione di tutte quelle iniziative che hanno segnato ormai 10 anni di vita dell'associazione.
Parimenti si è rinnovata anche la veste del blog con i colori che ormai identificano le "Case di Daniele" e cioè l'azzurro e il bianco.

Si prepara il mese della "Pace"

Anche quest'anno "Le Case di Daniele" parteciperanno alla grande iniziativa della Provincia di Bologna "Segnali di Pace", mese dedicato ai grandi temi della pace e dei diritti umani che si terrà dal 21 settembre al 31 ottobre.
Le iniziative dell'Associazione sono già diverse e tutte ruotano attorno alla Repubblica Democratica del Congo, paese visitato quest'anno dalla Presidente delle Case di Daniele, Nedda e dal marito Fortunato.  Un paese immenso, con immense ricchezze e parallelamente immense tragedie.
In collaborazione con il Consiglio Comunale Ragazzi di Pieve di Cento, il 25 Settembre si inaugurerà la prima delle iniziative. Alle ore 17 è prevista la conferenza "Il Congo, il coltan e il mio cellulare": il coltan è un componente fondamentale degli apparecchi elettronici e il Congo è il maggior produttore mondiale. Gli interessi attorno a questa fondamentale risorsa insanguinano e impoveriscono un popolo da sempre provato da estrema povertà.
Le grandi disuguaglianze del Congo sono anche disuguaglianze di genere che relegano la donna dal valore nullo: violenze e stupri dalle bambine fino alle anziane, sono orrori quotidiani che colpiscono 2 donne su 5.  Tematica agghiacciante che verrà approfondita nella conferenza che si terrà a Pieve di Cento il 5 ottobre alle ore 15.30.
Marie Beatrice Umutesi
Momento di punta del mese della pace è l'appuntamento con la VI edizione del "Premio Internazionale Daniele Po" che si terrà sabato 20 ottobre alle ore 11 a Bologna nella Cappella Farnese a Palazzo d'Accursio. Quest'anno il premio è stato conferito alla ruandese di nascita ma belga di adozione, Marie Beatrice Umutesi, testimone del controgenocidio nel Congo nel 1994-1996. Il suo libro più famoso "Sopravvivere al massacro" ed è una testimonianza diretta ed agghiacciante sulla fuga degli Hutu dal Ruanda per 2000 chilometri.
Non esiste ancora una edizione in italiano,  ma "Le Case di Daniele" si stanno adoperando per far tradurre e divulgare il volume della Umutesi.