Concorso di idee

L'Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna ha bandito un concorso di idee "per non professionisti finalizzato all’acquisizione di filmati audio-video sul tema dei diritti".
Questo il link del bando. Clicca qui

Bosnia, 20 anni dopo

"Bosnia, 20 anni dopo" è il titolo di un incontro che si terrà domenica 27 gennaio 2013 alle ore 15,30 a San Giovanni in Persiceto presso la Biblioteca comunale in Piazza Garibaldi.
Organizzato dal gruppo Amnesty International di Persiceto, si farà il punto sulla situazione della Bosnia a vent'anni dal genocidio perpetrato dai serbi sui bosniaci mussulmani.
Interverrà Luca Leone, giornalista e saggista, esperto della questione bosniaca. Verranno poi proiettati due documentari: "Ancora in prima linea" che affronterà il tema della giustizia per le donne vittime di violenza nel conflitto ex-Jugoslavia e "The Angel of Srebrenica" cortometraggio di Ado Hasanovic

Fatwa atroce contro le donne siriane

Riprendiamo dalla rete la notizia dell'ultima fatwa lanciata dal religioso saudita Muhammad al-Arifi che incita allo stupro i combattenti mussulmani in Siria.
Da ormai un anno, l'Arabia Saudita sostiene economicamente la guerra civile che si sta combattendo in Siria e che ha portato il paese verso orrori inauditi.
Segnaliamo due articoli dove ancora una volta sono le donne a pagare il prezzo più alto:
http://lunanuvola.wordpress.com/2013/01/03/un-nome-da-ricordare/ 
http://assadakahsardegna.com/in-evidenza/stuprate-le-donne-siriane-muhammed-al-arifi-ha-lanciato-una-fatwa-in-favore-dei-combattenti-di-allah-impegnati-nella-lotta-contro-assad

Gli Zapatisti: nuovo/antico modello di convivenza


In silenzio e con molta dignità senza le elemosine elargite dal Governo ad altre comunità di indigeni e subito spese in alcool o simili derivati dalla miseria senza nulla investire per il futuro, le comunità zapatiste stanno crescendo dimostrando al mondo di sapersi autogovernare e di aver migliorato le proprie condizioni di vita con la loro rivoluzione pacifica. E molti, per ignoranza, li credono banditi! A chi giova mantenere questa ignoranza e a confondere l'opinione pubblica mondiale con notizie false e devianti ( i media non solo messicani) è facile capire. Ma il mondo non è poi così grande e internet copre le distanze più grandi per fortuna, sicchè oggi si sa molto più di ieri.

Riportiamo un articolo apparso sul quotidiano messicano La Jornada, nella traduzione dell'associazione Maribel di Bergamo, si riporta il senso della rivoluzione pacifica dei 40.000 zapatisti che hanno sfilato per le grandi città del Chiapas lo scorso 21 dicembre.



Marcia del silenzio e della dignita' di Gloria Muñoz Ramírez

L'EZLN è tornato a parlare in silenzio. I fatti: gli zapatisti hanno realizzato la dimostrazione di forza più grande dei quasi 19 anni da quando si sono fatti conoscere. Si sono radunati in cinque capoluoghi municipali: San Cristóbal de Las Casas, Las Margaritas, Ocosingo, Palenque ed Altamirano, quattro di esse prese il 1º gennaio 1994. In tutte le piazze hanno sfilato in commovente silenzio. Non una parola è uscita dalle loro labbra. Di fronte alle presidenze municipali hanno collocato un palco sul quale hanno sfilato tutti col pugno alzato. Nello stesso pomeriggio sono tornati nei caracoles ai quali appartengono. E poi hanno reso nota la loro parola: È il suono del vostro mondo che crolla. È il nostro che risorge.


I simboli sono molti, perché hano scelto l'ultimo giorno del ciclo maya, quello che doveva essere la fine del mondo per molti e per altri l'inizio di una nuova era, il cambiamento di pelle, il rinnovamento. Durante questi 19 anni il percorso della lotta zapatista è stato pieno di simbolismi e profezie, e questa occasione non fa eccezione. 


Dall'annuncio che il Comando Generale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) avrebbe fatto conoscere la sua parola, l'aspettativa per il contenuto del suo messaggio è andato crescendo. Questo venerdì, tuttavia, quello che si è sentito sono stati i loro passi, il loro camminare silenzioso in cinque piazze, il loro passo degno e ribelle per le strade, il loro pugno alzato, la loro moltitudinaria ed emblematica presenza col volto coperto che, benché non sia un'immagine nuova, continua ad essere impressionante. 

Forza, disciplina, ordine straordinario, dignità, interezza, coesione. Non è poco. Sono 19 anni nei quali un'infinità di volte sono stati dati per morti, per divisi ed isolati. Ed ancora una volta escono a dire "siamo qui". La volta precedente è stato il 7 maggio 2011, in accompagnamento al Movimento per la Pace. In quell'occasione furono in più di 20 mila a manifestare. Oggi sono stati, come minimo, 40 mila. La più grande mobilitazione di tutta la loro storia. 

Hanno detto la loro parola, o l'inizio della stessa. L'iniziativa politica più recente è stato il Festival della Degna Rabbia, al quale invitarono lotte e movimenti del Messico e del mondo, nel dicembre del 2008. 

Questo venerdì non si sono presentati i membri del Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno, come fecero nel maggio del 2011. Fu l'ultima volta che si videro Tacho, Zebedeo, Esther, Hortencia, David ed il resto del comando generale, ad eccezione del subcomandante Marcos, che fino ad ora si è tenuto lontano dalla scena pubblica.
http://www.jornada.unam.mx/2012/12/22/opinion/017o1pol