Vera Vigevani Jarach fa parte dell'associazione "Madri de Plaza di Mayo" e nel 1976 ha perso la figlia Franca in uno dei tanti "voli della morte" della dittatura militare in Argentina. Si stima che 30 mila giovani desaparecieron. La loro unica colpa era un fervido impegno per una società migliore. Franca era una di questi giovani: intelligente, studiosa e presenza attiva nelle assemblee di istituto del suo collegio nelle quali si discuteva semplicemente dei problemi dei giovani nella società di allora.
La cosa più terribile in quegli anni, era il silenzio e l'indifferenza calate sull'Argentina. Silenzio dei Governi, delle Ambasciate, della stampa. Stava accadendo qualcosa di terribile, ma nessuno ne parlava. Oggi per fortuna in Argentina e anche in altri Paesi come l'Italia, si stanno facendo processi ai carnefici di allora. Ed è giustizia che le "Madri" rivendicano ogni 24 Marzo a Buenos Aires, con una sfilata che anno dopo anno coinvolge un numero crescente di giovani, come lo erano allora i loro figli.
Legalità quindi e non impunità. E' obbligo di ogni buon cittadino rispettare la Legge, ma un buon cittadino ha anche il diritto di disobbedire a leggi ingiuste che calpestano i diritti umani. Ha ricordato l'esempio dei ragazzi di Villa Emma di Nonantola, un'intero paese che coraggiosamente ha disobbedito a leggi ingiuste e terribili. Vera Vigevani Jarach ha portato la sua dolorosa testimonianza ai ragazzi delle scuole con un messaggio molto importante: le nostre vite hanno uno scopo quando ci si impegna per gli altri, la solidarietà deve essere parte fondamentale dell'esistenza di ogni persona.
Il Comune di San Giovanni in Persiceto ha dedicato uno dei due "Alberi della legalità" proprio a Franca Jarach, mentre l'altro alberto è dedicato ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che hanno dato la vita per la giustizia e la legalità. L'inaugurazione in Piazza Carducci si è svolta sabato 16 Aprile.
Per fortuna che nel nostro mondo oltre ad esserci tanta gente cattiva, se ne trova TANTISSIMA anche della buona.
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