Secondo reportage

Ecuador (arrivo il 16 febbraio)
Accoglienza festosa della Fundacion con Cristo, l'associazione responsabile della Casa degli Angeli per bimbi con grave paralisi celebrale. La visita ai nostri bimbi e' stata assolutamente gratificante:a dieci anni dall'inaugurazione 25 bambini di famiglie poverissime vengono accuditi da uno staff qualificato femminile con un solo uomo, Cristian, ottimo fisioterapista. Buone le migliorie apportate alla casa a cominciare dalla parete dell'ingresso completamente dipinta con un cielo pieno di angeli in mezzo ai quali campeggia la foto sorridente di Daniele. Particolarmente gradita ai bimbi l'ippoterapia con una cavalla che però è già gravida e vive nel compound della Casa de Los Angeles.
Ciò che abbiamo visto ci ha c onvinti a sponsorizzare un progetto agricolo finalizzato all'autosostentamento della casa: PROYECTO GRANADILLAS, progetto di coltivazione del melograno; si parte con due ettari di terreno messo a disposizione da padre Ramiro della Fundacion ubicato a un centinaio di chilometri di distanza ed a 1.800 metri di altitudine, in località Baeza (prima città della Amazzonia ecuatoriana).
Una imprevista esperienza: l'incontro con le monache Visitandine di clausura che hanno richiesto un secondo incontro con Nedda, oltre un'ora di colloquio, per conoscere la nostra storia;commovente il dono, il canto, le espressioni affettive di ognuna oltre naturalmente alla promessa di preghiere quotidiane per i nostri progetti e la nostra salute.
Per fortuna Nedda se la cava bene con la lingua spagnola.

Perù Lima.(arrivo il 21 febbraio)

Nella capitale il nostro primo pensiero è stato per i niños de Rua, una quarantina seguiti dalla polizia femminile municipale come illustrato in Italia da Nedda con la speranza che si istaurasse un rapporto, anche minimo, con poliziotte italiane purtroppo senza alcun esiti.
Quindi abbiamo volentieri risposto noi alla loro esigenza di lavatrici e pentole nuove di cui necessitavano già dallo scorso anno. Sono state felicissime! E noi più di loro, come sempre quando possiamo seminare per il mondo briciole di solidarietà.

Nella Amazzonia peruviana, l'esperienza è stata di grande valore culturale ma molto sofferta per le zanzare, l'umidità, e la mancanza di elettricità: a letto alle otto a lume di lanterna senza la possibilità di scrivere e leggere. La notte era piena di rumori della foresta ma il disagio era superiore alla atmosfera suggestiva.
L'incontro con la comunità indigena YAGUA completamente emarginata, in mezzo alla foresta e raggiungibile soltanto camminando per circa un'ora dal nostro Lodge, (che a sua volta è raggiungibile in 40 minuti con la barca) è stato importante non soltanto sul piano culturale. La nostra ottima guida ci ha spiegato moltissime cose e insieme abbiamo ipotizzato un progetto di alfabetizzazione di base e di formazione artigianale, specialmente per le donne nel rispetto della loro cultura e della loro lingua; infatti dai quaranta anni in su sono analfabeti e si autoemarginano, vergognandosi di raggiungere Iquitos, la capitale della Amazzonia, per l’incapacità di comunicare in spagnolo.
Il governo prevede la scolarizzazione anche dei bambini indigeni, che però è resa difficile dalla impossibilità per le famiglie di comperare la divisa e tutto il materiale scolastico necessario e che il governo non fornisce.
Questa sera saremo di nuovo a Lima (due ore di aereo) e non sappiamo quali altre avventure ci aspettano.
Noi restiamo aperti e disponibili .......
Nedda e Fortunato

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